15 Marzo 2022: Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

davide digiovanniDisturbi

 

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Perché si celebra

I disturbi dell’alimentazione sono spesso sottovalutati e poco conosciuti, ma, solo in Italia, si stima che vi siano più di tre milioni di persone che riportano problematiche inerenti al cibo e un’eccessiva attenzione al peso e all’immagine corporea.

Rappresentano, inoltre, la prima causa di morte fra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali.

La Giornata nazionale del fiocchetto lilla nasce proprio con l’intento di sensibilizzare la popolazione sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, evidenziando l’importanza di incoraggiare chi ne soffre e le loro famiglie a chiedere aiuto agli specialisti. Non tutti sanno, per esempio, che il solo fatto di essere una femmina cresciuta in una società occidentale che impone standard femminili volti al perfezionismo del corpo, rappresenta un fattore predisponente per un disturbo dell’alimentazione.

Cosa sono i disturbi alimentari?

Si tratta di patologie che, per la loro complessità, rischiano di essere molto insidiose e difficili da trattare soprattutto se si presentano in concomitanza ad altri disturbi psichici come i disturbi dell’umore e i disturbi d’ansia.

Sono caratterizzati da alti tassi di recidiva e cronicità e comportano danni, non solo alla salute psicofisica, ma anche al funzionamento sociale e alla qualità della vita; in alcuni casi possono condurre alla morte.

L’anoressia nervosa è caratterizzata dall’alterazione del modo in cui la persona percepisce il peso e la forma del corpo e dalla restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alla necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso.

La bulimia nervosa si contraddistingue per i ripetuti episodi di abbuffate seguiti da inappropriate condotte compensatorie come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci ed esercizio fisico eccessivo.

Spesso, la sensazione di perdita di controllo viene interrotta solo attraverso gesti autolesivi come tagli e bruciature di sigarette.

Di recente, nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) è stato introdotto un disturbo conosciuto come Binge Eating.

Qui troviamo ricorrenti episodi di abbuffata in cui la persona mangia più rapidamente del normale, mangia fino a sentirsi sgradevolmente piena e fino a ingerire grandi quantità di cibo anche se non si sente affamata. Spesso, mangia da sola a causa dell’imbarazzo fino a sviluppare sentimenti di vergogna, senso di colpa e inadeguatezza verso se stessa.

Trattare i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione

Per il trattamento risulta fondamentale spiegare l’importanza che le distorsioni cognitive hanno sull’origine e sul mantenimento del disturbo, e quanto sia fondamentale stabilire uno stile di vita sano che dovrebbe iniziare fin da piccoli.

A questo proposito può essere utile conoscere la Teoria del Set Point che spiega quanto, per alcune persone, possa essere difficile dimagrire o mantenere un determinato peso.

Il peso di ciascuno di noi è regolato attorno ad un valore piuttosto fisso che si stabilisce fin dall’età infantile ed è dato dal rapporto tra massa grassa e massa magra; il nostro corpo e il nostro cervello cercano di mantenere questo valore stabile e, settandosi su di esso, rendono difficile il dimagrimento. Questo è il motivo per cui si cerca di evitare che un bambino sia in sovrappeso già da piccolo.

Gli adipociti, ovvero le cellule adibite all’immagazzinamento lipidico hanno, infatti, una memoria in termini di numero e di grandezza, pertanto un corpo è abituato ad avere un certo numero di cellule adipose e di una certa dimensione; ecco perché coloro che hanno un livello di massa grassa elevato fin dall’infanzia, avranno molte più difficoltà a dimagrire rispetto agli altri.

Pertanto, data l’estrema complessità dei disturbi alimentari, è fondamentale che vi sia una collaborazione tra varie figure professionali con differenti ambiti di specializzazione (psichiatri, psicologi, dietisti, nutrizionisti) con l’obiettivo di arrivare a una presa in carico tempestiva all’interno di un percorso multidisciplinare.