DIDATTICA A DISTANZA: TRA CRITICITÀ E INNOVAZIONE

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Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Da un anno a questa parte, la didattica a distanza, conosciuta con l’acronimo DAD, è diventata la modalità d’insegnamento dominante e la principale opportunità che docenti e alunni hanno di comunicare. A partire dall’11 marzo 2020, l’attivazione della DAD è diventata obbligatoria in tutte le scuole italiane con molte difficoltà sia per gli insegnanti, sia per gli studenti e le loro famiglie.

Ostacoli e svantaggi

Tra le osticità più evidenti c’è la mancanza di relazione e di confronto tra ragazzi e insegnanti e tra i
compagni di classe. Molti alunni, hanno infatti lamentato un peggioramento qualitativo in termini di dialogo e confronto con i docenti, i quali, nell’ultimo anno, hanno ricevuto come unico feedback quello trasmesso dallo schermo di un computer. Questo ha reso complessa anche la questione della valutazione. Se già in condizioni “normali” è difficile circoscrivere il livello di preparazione di un alunno, condensando un percorso scolastico di circa 9 mesi, farlo a distanza, lo è ancora di più,
considerando tutti i possibili intoppi legati allo svolgimento dei compiti scritti e delle interrogazioni.
La famiglia non è esente da tutto questo. Molti genitori, devono infatti gestire la didattica di più
figli e spesso, far combaciare pause e lezioni con il lavoro in smart-working. Questo, oltre a
comportare problematiche di natura organizzativa, può implicare una mancanza di rispetto degli spazi personali;
infatti, può capitare che i genitori si intrufolino nelle discussioni tra i propri figli e gli insegnanti o
che i più piccoli interrompano e disturbino il lavoro degli adulti.
Tutto ciò è esasperato in caso di bambini e ragazzi che riportano difficoltà nell’apprendimento o che
presentano disabilità. Infatti, sono loro a risentire maggiormente le conseguenze di questo
isolamento imposto che ha reso più difficile l’acquisizione di nozioni, limitando i rapporti
interpersonali e le possibilità di socializzazione da sempre prerogativa dell’istituzione scolastica.

Cambiamento e potenzialità

Se da un lato, la DAD ha portato criticità e difficoltà, dall’altro, possiamo considerare alcuni
benefici di questa nuova forma d’interazione. Innanzitutto, ha dimostrato che la rete e le varie
piattaforme online possono essere utilizzate in maniera fruttuosa per scambiare contenuti e non solo per chattare e trasmettere informazioni sterili. Inoltre, l’anno scolastico, interrotto già a febbraio 2020 durante la prima ondata, senza la DAD, sarebbe stato inevitabilmente perso senza alcuna possibilità di salvare il percorso già fatto. Infine, come accade in caso di novità, abbiamo assistito a una rivalutazione della scuola, la quale ha assunto sempre più un ruolo centrale nel comunicare
speranza, senso di responsabilità e collaborazione, non solo ai docenti e agli alunni di oggi, ma anche a quelli del futuro e a tutti noi.