L’ESTATE STA FINENDO, MA LO STRESS NO Come affrontare la “sindrome da rientro”

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Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Anche l’estate 2021 è ormai agli sgoccioli e una buona parte di noi presto si troverà a dover gestire nuovamente i ritmi quotidiani.

Alcune persone riescono a riprendere la routine in tutta tranquillità adattandosi velocemente alla vita di sempre; per altri, lo stress da rientro può trasformarsi in una vera e propria “sindrome” che si manifesta sotto forma di irritabilità, ansia, insonnia e tachicardia.

Quando tutto ciò rimane sotto controllo senza invalidare troppo la vita della persona, non c’è di che preoccuparsi in quanto anche i piccoli cambiamenti, come il ritorno dalle vacanze, possono generare lievi livelli di stress.

Tuttavia, se la situazione dovesse aggravarsi, è opportuno prendere alcuni accorgimenti, magari giocando d’anticipo.

Innanzitutto, quando possibile, evitare di fare coincidere il rientro dalle vacanze con la ripresa del lavoro potrebbe essere un metodo efficace per riprendere in maniera graduale l’attività lavorativa, magari iniziando ad affrontare gli impegni meno complessi. Questo consente di concedersi un periodo di assestamento, anche solo di due, tre giorni, prima di essere nuovamente operativi.

Un altro importante accorgimento da prendere, riguarda le buone abitudini.

In vacanza, infatti, capita spesso che il sonno e l’alimentazione non siano regolari; gli spuntini fuori orario, i pasti più consistenti, il sonno assente possono alterare l’equilibrio del nostro organismo.

Proprio da questo nasce l’esigenza, una volta rientrati, di aumentare le ore di sonno, per esempio assumendo minori quantità di sostanze stimolanti come la caffeina e riprendere un’alimentazione sana ed equilibrata magari accompagnata da un costante esercizio fisico.

La fine dell’estate non deve coincidere necessariamente con la fine dei momenti di riposo. Secondo i dati del Touring Club Italiano, anche quest’anno la maggior parte di noi ha preferito fare le vacanze nei mesi di luglio e agosto.

Probabilmente, una buona parte degli italiani è costretta a scegliere questo periodo a causa di un lavoro dipendente dove le uniche ferie cadono proprio in questi mesi, ma alla base di questa “tradizione” sembra esserci una spiegazione storica che risale addirittura agli antichi Romani, quando l’imperatore Ottaviano Augusto decise di istituire le “feriae Augusti ” per l’1 agosto, definendo questo periodo come il mese dedicato al riposo.

È nata così quella predisposizione mentale che, ad agosto, ci fa partire in massa verso i luoghi di mare o di montagna, con il rischio di farci sentire ancora più stressati di fronte alla fila infinita di macchine in autostrada o all’impossibilità di trovare parcheggio o un posto tranquillo in spiaggia.

Ecco che allora, concedersi vacanze meno lunghe e pause più frequenti durante l’anno, magari sfruttando il fine settimana, può aiutarci a riposare di più, in quanto lo stress accumulato viene costantemente scaricato, mentre il nostro organismo rimane costantemente allenato e pronto a gestire la vita quotidiana e i ritmi lavorativi.