“Non ce la faccio più” La sindrome da burn-out

davide digiovanniDisturbi

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Alice Rabai, Psicologa di Life & Mind

Gli effetti del burn-out

La sindrome da burn-out (termine di origine inglese che significa “bruciato”) consiste in una serie di sintomi derivanti da una condizione di stress cronico associato all’ambiente lavorativo.

L’individuo che ne soffre spesso, non ha risorse cognitive e comportamentali adeguate a fronteggiare la situazione di esaurimento e arriva al punto di sentirsi frustrato dalla routine lavorativa fino a “non farcela più”.

A volte, la negatività per il proprio ruolo può sfociare in veri e propri disturbi depressivi o d’ansia.

Il burn-out può manifestarsi, dal punto di vista psicologico e comportamentale, attraverso:

– demotivazione

– resistenza al cambiamento

– evitamento del lavoro

– mancanza di iniziativa

– atteggiamenti aggressivi e colpevolizzanti verso gli utenti

– assenteismo

– difficoltà di attenzione e concentrazione

– senso di colpa e frustrazione

– bassa autostima

– difficoltà relazionali

Tutto ciò può sfociare in una serie di sintomi fisici come insonnia, mancanza di appetito, tachicardia, forti mal di testa, stanchezza cronica e sudorazione.

Nei casi più gravi il burn-out può condurre all’abuso di alcol, cibo o sostanze, fino all’isolamento e ai tentativi di suicidio.

Diagnosi e rimedi

Diagnosticare un caso di burn-out non è né semplice né immediato, tuttavia è fondamentale la collaborazione tra varie figure specializzate, come psichiatri, medici e psicologi del lavoro che attraverso una valutazione globale dell’individuo, riescano a comprendere il livello di disagio soggettivo, specialmente se questo ha causato delle vere e proprie patologie.

Porre dei rimedi è fondamentale sia attraverso un intervento diretto al soggetto sia dal punto di vista aziendale.

Al livello individuale, la persona interessata, grazie a specifiche tecniche psicologiche, adotta strategie di adattamento efficaci e rafforza il suo livello di resilienza, migliorando le modalità per gestire le situazioni in maniera positiva e funzionale.

A livello aziendale, sarebbe opportuno impiegare strategie e interventi mirati a limitare lo stress dei dipendenti, a migliorare il clima organizzativo e a ridurre le tensioni che, inevitabilmente, emergono nel contesto lavorativo.